Conosco Adele dal 2002 e se dico che ha lasciato il cuore e l’anima alla Centrale non intendo usare metafore facili (foto in basso). All’epoca, quando i capelli erano neri, sia i miei che i suoi (ora verdi), rimasi folgorato dalla sua bellezza totale. Quella sua energia che ivase letteralmente la nostra amicizia per circa due anni e qualche mese, il suo talento espressivo era evidente sin da allora. Ora è inutile raccontare l’essere tormentato che dietro al suo sguardo faceva capolino di tanto in tanto, alimentando le frustarzioni derivate da vizi e da uno stato di depressione conseguente al vivere in una terra estramemante bigotta e “familiaristica, dove essere tacciati per pazzi è uso frequente se i tuoi comportamenti non ricadono nelle norme.
Fuori da quel mondo mainstream, della Milano “gia’ bevuta” e della decadente Roma mangiatrice di starlet. Adele, quell’anno, dopo aver già assaporato abbondantemente le sfumature rosa e grigie di quei mondi, a Cosenza era solo in grado di sostenere le tonalità scure di quell’anima che faticava ad esprimersi in pieno attraverso il suo talento.
Per fortuna il coraggio, la passione e tanto lucido “delirio” hanno portato Ade a cambiar pagina, anzi pagine, fogli di Fabriano presi a colpi di penna Bic, puntinati come espiazione, mantra di riconciliazione con il mondo e soprattutto con se stessa.
Il suo corpo e la sua essenza rimessi in gioco, teatro nomade dei tanti mondi che ospita. Nelle opere di Adele, dai suoi disegni sino alle più audaci performances, i sogni vivono e convivono assieme agli incubi, ripercorrono le emulazioni e le contaddizioni, contengono la spietatezza di certi abusi, certi viaggi poco terreni ma possibili, l’ironia e tanta voglia di comunicare al mondo: “Io non sono pazza” (titolo di una sua performance).
Qui va di scena l’essere umano, donna e spirito combattente, per una vita da vivere a tutti i costi e sino in fondo, senza perderne alcun dettaglio. Una vita che vale la pena conoscere e di cui andarne orgogliosamente fieri.
Vogliamo definire Adele una artivista, come leggo sulla sua pagina facebook? Non so.
Artista è già, per me, una definizione completa e sufficentemente capace di definire al meglio la missione, l’opera e l’attivismo (il senso politico) nella storia e nel mondo di chi, come la Ceraudo, pratica l’arte in qualsiasi forma, anche se apparentemente non rivoluzionaria. Besterebbero nome e cognome e lasciare parlare l’opera … ma questo è un altro discorso che preferirei continuare ad affrontare a quattr’occhi con Ade. xxx
Di seguito la Bio
BIOGRAFIA
Adele Ceraudo nasce a Cosenza nel 1972. Dopo il liceo artistico frequenta a Firenze la facoltà di architettura, sono anni in cui in parallelo prosegue la sua ricerca d’arte e approfondisce lo studio del disegno che caratterizzerà nel tempo la sua produzione artistica a cui affianca l’attività di grafica, illustratrice e attrice.
Esordisce nel 2007 con la personale “Nudi a penna” a Cosenza, ma è Roma la città in cui si relaziona e conosce artisti, storici dell’arte, fondazioni, gallerie italiane e internazionali. Qui nel 2009 presso la Galleria dell’Orologio espone la personale “Just wearing Ink”, presentata nello stesso anno a Barcellona; parallelamente partecipa a premi d’arte contemporanea e a collettive accanto ad artisti affermati, anche in occasione di aste di solidarietà come “Fabula in Arte” ospitata al museo Greco e Mastroianni di San Salvatore in Lauro a Roma.
Nel 2010, sempre nella capitale, espone nel foyer del teatro Quirino e al museo Centrale Montemartini come finalista del premio Talent Prize, lo stesso anno una sua personale è ospitata nel Museo Civico dei “Bretti e degli Enotri” di Cosenza; in seguito come Presidente dell’associazione Green Generation Adele Ceraudo è promotrice della rassegna romana “Battiti-con le donne, per le donne” di cui è madrina Irene Pivetti.
Partecipa alla 54ª edizione della Biennale di Venezia, padiglione Calabria, ed è accolta a Venezia nella mostra “L’ombra del divino nell’arte contemporanea” a cura di Vittorio Sgarbi.
È inoltre invitata alla Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Istanbul “Immagine Italia, l’arte ambasciatore della cultura italiana nel mondo”, e dal 2011 è presente in esposizione permanente a Palazzo de Brutii di Cosenza con un’opera dedicata alla figura di S. Francesco di Paola.
Nel 2012 a Roma presso la galleria Opera Unica, nell’ambito di un progetto a cura di Takeaway Gallery, Adele Ceraudo si confronta per la prima volta con la creazione di un’installazione in uno spazio di metri 3x2x6 nel ghetto ebraico, realizzando l’opera “Guardami” con disegni a Bic, mesh in pvc di grandi dimensioni (m 3×2) e un tappeto stampato con immagini e parole. Dello stesso anno sono la personale “Eros…linguaggi plurimi del corpo” a cura di Francesco Gallo Mazzeo esposta al Castello Chiaramontano di Racalmuto (Agrigento) e la mostra “InassoLei” a cura di Kora Diffusone Culturale, ospitata in via Margutta a Roma con la presentazione del volume contro la violenza di genere “Omicidio dell’anima” di Giancarlo Perazzini. Partecipa inoltre alla II edizione della Fiera d’Arte Contemporanea di Arezzo.
Nel 2013 è a Fiuggi con Vittorio Sgarbi per la collettiva “L’acqua, la luce, la pietra” e anche a Roma al Teatro Lo Spazio, dove affianca Betta Cianchini con la performance teatrale “Blitz Artistico” in occasione della prima edizione della manifestazione Notte Rossa, contro il femminicidio.
Diverse le partecipazioni ad eventi solidali e le donazioni di opere per aste di beneficenza a favore di cause sociali e culturali, intese come percorsi fondamentali nella filosofia di vita dell’artista.
A Milano per il FuoriSalone 2014 è invitata a partecipare al progetto Wallpepper, carta da parati d’autore, con cui inizia un nuovo percorso che unisce arte e design. Sempre a Milano, durante l’inaugurazione di una sua mostra personale si esibisce in una performance in cui strappa il suo disegno “La Crocifissione”, in un’azione dal forte messaggio artistico e sociale.
Nel 2014 a Melbourne è madrina di G.A.I.A., progetto che favorisce gli scambi artistico-culturali tra Australia e Italia e nel 2015 espone la personale “Le Affinità Elettive” con opere ispirate ai grandi maestri del passato e a immagini iconiche della storia dell’arte italiana, reinterpretate in chiave femminile. Il 2015 vede inoltre la partecipazione dell’artista ad Arte Fiera Bologna, invitata nello spazio Culturalia per una performance di disegno a penna Bic dal vivo.
Nel 2016 Adele Ceraudo è ospitata nel ciclo di conferenze “TEDx Cesena”, con la proiezione di video e immagini che la accompagnano nel racconto del suo percorso di arte e di vita.
Nel 2017 partecipa a collettive di prestigio e manifestazioni legate al delicato tema del femminicidio tra cui “Wall of Dolls” a Milano, installazione che riunisce il mondo della moda e dell’arte contro la violenza sulle donne. È presente inoltre nelle collettive “Arte contro la corruzione” presso Casa Testori a Milano; BIAS Biennale di Arte Sacra di Palermo; “Works on Paper” presso Spazio 22 a Milano; “Donne della Vite” e “Amani for Africa”, asta di beneficenza presso Spazio81 a Milano, esponendo accanto ad artisti del calibro di Alighiero Boetti, Giovanni Gastel, Gustav Klimt, Mimmo Paladino, CY Twombly e altri.
Adele Ceraudo lavora con diversi fotografi tra cui Matteo Basilé, Giorgio Possenti, Alessandro Rossellini, Dario Scaramuzzino.
Performance fotografica e scenica, video, animazione cinematografica e musica, interagiscono sempre di più con l’opera e la visione di Adele Ceraudo.
L’artista attualmente vive e lavora a Milano.
sito: www.ceraudoadele.com