È necessario un cambio di mentalità per la cura del patrimonio pubblico.
Dopo l’approvazione del Regolamento sui Beni Comuni, nel giugno dello scorso anno, l’amministrazione comunale di Cosenza, ha come prossimo obiettivo rendere operativo il confronto e la collaborazione tra cittadini, associazioni e pubblica amministrazione per la gestione partecipata del patrimonio urbano.
“Fare un ragionamento sulla gestione e la regolamentazione dei beni comuni significa costruire una diversa visione del patrimonio urbano, sia per l’amministrazione che per i cittadini…”
“… è necessaria, quindi, una riflessione ampia e un lavoro condiviso per il coinvolgimento dei cittadini nel comprendere l’importanza di strumenti del genere. Bisogna puntare sul cambio di mentalità nella gestione e nell’utilizzo della cosa pubblica, attraverso la gestione partecipata. Scongiurando, così, qualsiasi regolamento calato dall’alto in maniera unidirezionale, che allo stato attuale, risulta essere poco funzionale ed esclusivo a discapito, quindi, di una ben più ampia fascia di cittadini …”
Queste le parole di Alessandra De Rosa promotrice del Regolamento sui Beni Comuni, consigliera delegata al welfare e presidente della commissione cultura del Comune di Cosenza che, al termine dei lavori di un tavolo tecnico sull’attivazione dei patti di collaborazione tra pubblico e privati, qui di seguito continua dichiarando:
“ … nei prossimi mesi partirà una campagna di promozione e sensibilizzazione sulla gestione dei beni pubblici, partendo dalle scuole e dai comitati di quartiere, per poi più capillarmente inoltrare il messaggio nelle aree più periferiche della città, dove si rende indispensabile stravolgere la percezione dello spazio pubblico come spazio neutro ed elitario, dando forza e forma alla figura del cittadino attivo. …”
La De Rosa concludendo informa :
“… Nei mesi scorsi è stato, a tal proposito, istituito un ufficio ad hoc coordinato dall’architetto Angela Carbone, per la ricezione delle richieste di collaborazione e di adozione degli spazi pubblici e già avviato alcuni processi di collaborazione con associazioni e privati per la cura e la rigenerazione di spazi nel centro storico della città considerando, quest’ultimo, volano della ripresa culturale ed economica della città intera, luogo che necessita sempre di più, per la sua rinascita, di una partecipazione attiva e condivisa, di un modello nuovo di gestione della città.
In queste ore, ad esempio, l’ufficio, in collaborazione con l’Associazione Centrale dell’Arte, è impegnato all’attivazione del progetto ”gUd | Giardini Urbani Diffusi”, un progetto di rigenerazione urbana e di rivalutazione del patrimonio ambientale e paesaggistico di Cosenza Vecchia.
Il progetto, che prossimamente verrà presentato pubblicamente, si configura come una valida guida esemplare per la rivalutazione di porzioni del nostro territorio attraverso la partecipazione attiva dei cittadini. ”
L’architetto Francesco De Rose, coordinatore della Centrale dell’Arte, aggiunge:
“Riteniamo importante che l’amministrazione comunale dia slancio, attraverso il Regolamento dei Beni Comuni, all’iniziativa dei cittadini che vogliono partecipare alla cura e alla gestione della cosa pubblica.
Con il progetto “gUd”, assieme ad altre associazioni, si vuole fare luce sulla porzione verde del centro storico che spesso viene poco considerata e che secondo noi rappresenta la chiave di volta per una riqualificazione completa della città vecchia.
La riqualificazione urbana del centro storico non può prescindere dalla tutela e dalla salvaguardia del suo patrimonio ambientale e paesaggistico, in quanto, parte di un “ecosistema urbano” costituito da aree edificate e da aree verdi interagenti tra loro.
L’idea è di iniziare dal verde pubblico, attraverso il quale fare esperienza di amministrazione condivisa, vale a dire, fondata sul rapporto di collaborazione tra cittadini e pubblica amministrazione nella cura e nella custodia di beni comuni coinvolgendo le proprietà private, connettendo gli spazi verdi ai quali spetterà il ruolo attivo di attrattori turistici e di spazi di mediazione sociale.
Partendo da tale presupposto sono stati individuati alcuni percorsi che valorizzano e mettono in risalto il patrimonio architettonico esistente rappresentato da palazzi nobiliari, chiese, ma anche da piazzette, vicoli, ruderi particolarmente caratteristici e che, al contempo, intercettano giardini e orti.“
Attraverso questo modus operandi Cosenza va ad allinearsi ad altri comuni virtuosi come quelli di Bologna e di Torino che dal 2014 sperimentano con ottimi risultati il regolamento sull’adozione e la cura del bene comune.