La nuova struttura culturale progettata dagli architetti dello studio milanese Onesitestudio, sarà costruita sempre nel distretto di Porta Vittoria, ma nel lotto sito tra viale Molise, via Monte Ortigara e Via Cervignano e non più come originariamente lungo viale Umbria e via Ortigara, dove è in fase di completamento il nuovo parco.
Non più una biblioteca tradizionale, dove custodire i tesori di una cultura già consolidata, piuttosto un laboratorio per produrre cultura contemporanea. Ma una biblioteca europea ovvero una Biblioteca europea di informazione e cultura (BEIC) – che intende innovare i significati tradizionalmente attribuiti al termine, a partire dall’involucro. Compatto, semplice e sobrio, pensato per la massima efficienza energetica e acustica, sarà composto da due volumi principali uniti al piano terra, due navate a sezione trapezoidale interamente rivestite in metallo e vetro, a comporre una figura esplicitamente industriale, tra la serra, la stazione e la fabbrica, armonico rispetto all’ambiente in cui è inserito.
La nuova struttura, per la chiarezza distributiva degli spazi, avrà una superficie complessiva di circa 30.000 m2 e sarà localizzato nella parte sud del lotto, verso via Monte Ortigara, lasciandone quindi buona parte libera a verde per la realizzazione di una nuova, ampia piazza alberata.
Il progetto di realizzazione, come da indicazioni concorsuali, si sviluppa sulla base di quattro essenziali direttrici: una forte integrazione tra dimensione fisica e digitale; un nuovo punto di equilibrio tra fruizione e produzione culturale; un inedito ruolo per le collezioni; l’utente al centro.
Il grande corridoio verde del nuovo parco pubblico contiguo di quasi 30.000 m2, sul quale la Nuova BEIC affaccerà e con il quale formerà un unicum di orizzonti e fruibilità, porterà a nord alla piazza, da cui si diramano i principali accessi ai volumi. All’ingresso, accessibile a tutti, quella che viene chiamata la Promenade e che arriva in una spaziosa sala a pianta rettangolare inondata di luce, alta 8 metri e popolata da padiglioni con spazi espositivi, commerciali, una caffetteria e le stazioni di restituzione dei volumi, uno spazio che attraversa l’edificio in tutta la sua lunghezza. Da qui si apre la biblioteca vera e propria per la consultazione, lo studio, la lettura: concepita come un luogo di produzione culturale, di espressione della creatività, di sviluppo delle capacità critiche, sarà una sorta di piattaforma aperta, adatta a favorire il protagonismo dei cittadini e a coinvolgere la comunità.
Ma come al solito i problemi non mancano.
La cifra stanziata dal governo per la Beic è di soli 101 milioni di euro, adeguata per la costruzione dell’edificio, ma certamente non per la costituzione di un consistente nucleo del nuovo patrimonio librario e digitale di grandi opere italiane e straniere, né per le indispensabili, sofisticate apparecchiature e attività di approntamento catalografico e digitale. E questo richiede la presenza attiva, già in fase preparatoria, di un nucleo di bibliotecari anche e soprattutto giovani, senza i quali l’alta qualità del patrimonio librario e digitale e l’attivazione dei servizi innovativi della futura biblioteca saranno obiettivi irraggiungibili.